IL COEFFICIENTE DI CONVERSIONE

Quando si va in pensione, al montante contributivo (somma rivalutata dei versamenti effettuati) si applica un coefficiente di conversione che cresce con l’aumentare dell’età. Per esempio, è pari al 4,615%, per chi chiede la rendita a 60 anni, sale al 5,352% per chi resiste fino a 65 e al 6,695% se si decide di arrivare fino a 70.

I coefficienti di trasformazione sono rivisti ogni due anni, sulla base della evoluzione degli andamenti demografici.

Quelli attualmente in uso sono validi per il biennio 2023-2024 (vedere tabella allegata): rispetto a quelli contenuti nella riforma del 1995, utilizzati sino al 2009, determinano una riduzione che secondo l'età di accesso alla pensione varia grosso modo da un minimo del 10% a un massimo del 15%, con una conseguente riduzione delle rendite. Soltanto restando al lavoro qualche anno in più si ottiene una pensione più consistente. 

Il coefficiente relativo a 57 anni viene preso come riferimento anche per le pensioni maturate in età inferiore.

Il montante si ottiene applicando alla retribuzione imponibile annua un'aliquota di computo del 33%. E si rivaluta su base composta al 31 dicembre di ciascun anno (con esclusione di quello in corso), applicando un tasso di capitalizzazione dato dalla variazione media quinquennale del Pil nominale, con riferimento al quinquennio che precede l'anno da rivalutare.

Per coloro la cui pensione è interamente calcolata con il sistema contributivo, la retribuzione imponibile annua è contenuta entro un massimale indicizzato (pari a 119.650 euro per le decorrenze 2024).

I coefficienti di trasformazione sono soggetti a revisione periodica sulla base delle rilevazioni demografiche, dell'andamento del Pil e delle dinamiche generali delle retribuzioni. Vengono rideterminati con la medesima periodicità (biennale), stabilita per l’adeguamento dei requisiti minimi di pensione alle variazioni della speranza di vita.

Alle lavoratrici madri la cui pensione è calcolata esclusivamente con il sistema contributivo, si applica, in alternativa all'anticipo della data di pensionamento, un coefficiente di trasformazione aumentato di un anno in caso di uno o due figli e di due anni in caso di tre o più figli.

I coefficienti di trasformazione del montante contributivo accumulato (2024)