2023, OTTIMA ANNATA PER LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Se dovessimo confrontarlo a un vino potremmo affermare che il 2023 della previdenza complementare è stata un’ottima annata; in un quadro congiunturale che resta incerto, il sistema ha infatti continuato a mostrare una sostanziale solidità. Questo è quanto si legge nella relazione annuale Covip (l’ente di vigilanza della previdenza complementare).
Gli iscritti e i contributi si sono confermati in crescita, mentre le risorse destinate alle prestazioni hanno sperimentato un deciso recupero grazie al risultato positivo della gestione finanziaria, per oltre il 10%, che ha battuto di fatto quella registrata dal Tfr lasciato in azienda.
Da segnalare. inoltre, l’incremento dei giovani e dei dipendenti pubblici tra i nuovi iscritti, anche se la percentuale resta comunque abbastanza ridotta, mentre il gender gap continua a farsi sentire.
I numeri. Alla fine del 2023, le 302 forme pensionistiche contavano 9,6 milioni di iscritti - il 3,7% in più rispetto al 2022 - con 10,7 milioni di posizioni attive (a ogni dieci iscritti si riferiscono, mediamente, 11 posizioni, rapporto che rimane stabile nel tempo).
Lo scorso anno, il totale dei fondi pensione:era ripartito in: 33 negoziali con 3,9 milioni di iscritti (+5,4% rispetto al 2022, e la metà delle "matricole" da ricondurre al meccanismo dell’adesione contrattuale, cioè il silenzio-assenso per i lavoratori di nuova assunzione); 40 aperti con 1,9 milioni di iscritti (+5,9%); 68 piani individuali pensionistici (Pip), con 3,9 milioni (+1,7%); 161 preesistenti.
Le forze lavoro. In rapporto alle forze lavoro - gruppo aggregato che comprende i maggiori di 15 anni che hanno un'occupazione o che la cercano - il tasso di partecipazione è pari al 36,9% (36% nel 2022). Se riferito ai soli individui che hanno versato contributi nel 2023, il dato scende al 26,7% (26,3 nel 2022).
Le risorse complessivamente destinate alle prestazioni totalizzano 224,4 miliardi di euro, il 9,1% in più rispetto alla fine del 2022. Esse si ragguagliano al 10,8% del pil e al 4% delle attività finanziarie delle famiglie italiane.
Le risorse dei fondi. Buone anche le risorse dei fondi. L’aumento delle somme accumulate, 18,8 miliardi di euro, è determinato principalmente dal saldo positivo della gestione finanziaria, pari a 11,3 miliardi. La gestione previdenziale ha generato flussi positivi per 7,5 miliardi, grazie a contributi per 19,2 a fronte di uscite per prestazioni per 11,6.
Il futuro. La sfida dell’inclusione previdenziale è di importanza cruciale. Donne, giovani, e lavoratori delle aree meridionali continuano a essere meno presenti nel sistema della previdenza complementare. Anche perché “più fragili nelle loro condizioni di occupazione”, sottolinea la Covip, rimarcando la necessità di un ulteriore sviluppo della previdenza complementare anche attraverso agevolazioni.
“Un insieme di interventi dovrebbe aiutare la capacità contributiva delle persone meno forti, attraverso una rimodulazione dei benefici fiscali", afferma l'autorità.
Questi benefici, oggi sostanzialmente espressi in deducibilità dei contributi, fino a 5.164,57 euro, potrebbero trasformarsi in una contribuzione di ingresso nelle prime fasi lavorative. Occorrerebbe inoltre consentire di riportare successivamente spazi di deducibilità di cui non si è goduto nell’anno di riferimento. Ciò, secondo la Covip, incentiverebbe la partecipazione di quanti hanno redditi più variabili, come i lavoratori autonomi.