VIAGGIO NELLE CASSE PROFESSIONALI/1
VIAGGIO NELLE CASSE PROFESSIONALI
Con la crisi sanitaria, il mondo dei liberi professionisti si è dovuto scontrare con una serie di restrizioni che hanno in parte bloccato l’attività lavorativa. Anche l’organizzazione del lavoro si è dovuta adattare a soluzioni che rispettassero le norme di distanziamento, la riduzione della mobilità e di contrasto alla diffusione del contagio.
Come hanno reagito le casse professionali? In molti modi. Anche se il filo conduttore è unico: aiutare la formazione e la crescita per sostenere i propri iscritti attraverso politiche di welfare. Relative non solo alla carriera, ma anche alla vita privata.
L'ipotesi di fondo è che una maggior attenzione verso il proprio associato si traduca anche, mediamente, in un aumento del reddito, e quindi anche dei contributi versati alla propria cassa.
Vediamo dunque – in un “viaggio” in tre puntate - gli obiettivi, le iniziative e i numeri delle casse professionali.
Agrotecnici e periti agrari, piccoli ma buoni
La gestione separata dei periti agrari garantisce un ragguardevole rendimento dei montanti contributivi; quella degli agrotecnici, sostenibilità a 50 anni, robusti utili di gestione e platea degli iscritti in continua crescita. Entrambe fanno capo alla Fondazione Enpaia, che da 80 anni lavora per gli addetti e dirigenti in agricoltura.
Periti Agrari. In tre anni, grazie alle politiche adottate in stretta sinergia con la Fondazione Enpaia, nel 2021 la cassa ha registrato un incremento di 843.458 euro rispetto a quelli del consuntivo 2020 (7.821.278).
Il dato dipende da due elementi. Primo, la crescita del numero degli iscritti, passati da 3.281 del 2020 a 3.306 del 2021 (già saliti a 3.331 nel 2022).
Secondo, dal fatto che i contributi dovuti per il 2020 sono stati influenzati dall’effetto negativo derivante dall’emergenza da Covid-19.
Agrotecnici. E' la più piccola tra le casse di previdenza dei liberi professionisti e il numero dei suoi iscritti è in continua crescita, anche per le condizioni economiche particolarmente favorevoli. La normativa stabilisce infatti un trattamento minimo da garantire al proprio socio, ma non vieta alle singole casse, senza oneri per lo stato, di alzarlo sfruttando gli utili di gestione. Che è appunto la strategia seguita dalla cassa degli agrotecnici, che può vantare il più alto tasso di rivalutazione dei singoli montanti nel panorama degli enti professionali.
Il welfare. Massiccio, infine, lo sforzo delle due casse nell’attuazione di misure di welfare. Misure che vanno dagli interventi in caso di bisogno economico degli iscritti (una somma in denaro correlata al reddito medio dell’ultimo triennio, che può arrivare sino a 10mila euro) a quelli a sostegno della famiglia (borse di studio per gli orfani meritevoli), e della professione (accesso agevolato al credito per avviamento o ristrutturazione dello studio professionale). Ultimamente è stato inserito anche un contributo economico a favore dagli iscritti colpiti dal Covid 19.
Periti Agrari (Enpaia) |
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Iscritti |
3.331 |
Pensionati |
595 |
Costo contributivo |
Contributo soggettivo: 10% del reddito professionale dell'anno precedente dichiarato ai fini Irpef, con un massimale di 105.014 euro e un minimo di 649. Contributo integrativo (ripetibile nei confronti dei clienti): 2% dei corrispettivi assoggettati ad Iva, con un minimo di 132 euro. Quota fissa di 1 euro (0,98) per il fondo maternità. |
Pensione vecchiaia |
A 65 anni con almeno 5 anni di contribuzione |
Pensione anticipata |
Da 57 anni di età con 40 anni di contribuzione |
Calcolo pensione |
Contributivo. I coefficienti di conversione del capitale accumulato sono gli stessi previsti per l’Inps. |
Agrotecnici (Enpaia) |
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Iscritti |
2.178 |
Pensionati |
38 |
Costo contributivo |
Contributo soggettivo: 10%,12%, 14%, 16%, 18%, 20%,24%, o 26% (a scelta dell'iscritto) del reddito professionale dell'anno precedente dichiarato ai fini Irpef, con un massimale di 105.014 euro e con un contributo minimo di 338 euro; Contributo integrativo (ripetibile nei confronti dei clienti): 2% dei corrispettivi assoggettati a iva, con un minimo di 136 euro. Quota fissa di 23,94 euro per il fondo maternità. |
Pensione vecchiaia |
A 65 anni con almeno 5 anni di contribuzione |
Pensione anticipata |
Da 57 anni di età con 40 anni di contribuzione |
Calcolo pensione |
Contributivo. I coefficienti di conversione del capitale accumulato sono gli stessi previsti per l’Inps. |
Attuari e geologi, cresce il patrimonio dell’ente
L’Epap, ente di attuari e geologi è stato “pronto all’imprevedibile” e la buona amministrazione passata ha messo in sicurezza risorse per il futuro. In sole tre settimane ha preso corpo il progetto Oltre il Covid-19, pacchetto di misure per dare liquidità agli iscritti con proroga delle scadenze contributive, anticipazione immediate dei futuri contributi statali, sussidi diretti ai contagiati per il blocco forzato dell’attività professionale e possibilità straordinarie di regolarizzazione per poter ricevere i pagamenti pubblici o acquisire nuovi incarichi. Sono stati consolidati i rapporti con Cassa Depositi e Prestiti per incrementare le garanzie sul credito, accelerati tutti i progetti di welfare attivo e sviluppo della professione, e molto altro ancora
Il bilancio consuntivo 2020 mostra risultati di gestione superiori alle migliori attese, nonostante il perdurare dell’emergenza Covid-19, con le gravi conseguenze sanitarie, economiche, sociali e la messa in discussione di certezze e paradigmi di “normalità”.
Il bilancio 2020 si è chiuso con un avanzo di gestione di 2,78 milioni di euro e un patrimonio netto che raggiunge i 114,6 milioni (+2,5% sul 2019) pari all’11% circa dei fondi istituzionali.
Welfare. Le erogazioni per provvidenze crescono complessivamente del 43% arrivando a 847 mila euro. In particolare, le risorse disponibili hanno finanziato prevalentemente gli interventi a favore degli iscritti colpiti dal Covid 19 in termini di quarantena, ricovero e decesso per complessivi 423 mila euro.
A queste operazioni si sommano i versamenti per eventi straordinari, spese funerarie, assegni di studio e assistenza domiciliare che hanno riguardato 55 beneficiari per complessivi 276 mila euro. Gli interventi a ulteriore sostegno della maternità sono passati dai 42 mila euro del 2019 agli attuali 61,5 mila, con una crescita dei beneficiari.
Ottime cifre che spingono la cassa a sviluppare ulteriormente le politiche attive a supporto della professione e dei giovani. Nel 2022 gli iscritti sono 31.618 e i pensionati 2.509. In ascesa, infine, l'orientamento degli iscritti a versare un contributo soggettivo superiore al minimo obbligatorio, in vista di un futuro assegno più cospicuo.
Pensione più ricca. L’ultimo documento finanziario, inoltre, evidenzia come l'Epap destini agli iscritti per la rivalutazione dei fondi istituzionali più di 13 milioni. Allo stesso tempo è stata approvata la distribuzione dell'extrarendimento (parte della differenza tra ricavi degli investimenti e importi destinati alle rivalutazioni) per poco meno di 7 milioni, distribuiti sui montanti degli iscritti. In altri termini, questo significa pensioni più ricche.
Agronomi, dottori forestali, attuari, chimici e geologi (Epap) |
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Iscritti |
31.318 |
Pensionati |
2.509 |
Costo contributivo |
Contributo soggettivo: 10% del reddito professionale dell'anno precedente dichiarato ai fini Irpef, con un massimale di 105.014 euro con un minimo di 635 euro. È possibile optare per un versamento superiore al 10%, scegliendo tra le seguenti aliquote contributive: 12%, 14%, 16%, 18% e 27%. È inoltre dovuto un contributo di “solidarietà”: 0,2% del reddito, con un minimo di 16 euro. Contributo integrativo (ripetibile nei confronti dei clienti): 2% dei corrispettivi assoggettati a iva, con un minimo di 90 euro. Quota fissa di 15 euro per il fondo maternità. |
Pensione vecchiaia |
A 65 anni con almeno 5 anni di contribuzione |
Pensione anticipata |
40 anni di contribuzione a prescindere dall’età |
Calcolo pensione |
Metodo contributivo. I coefficienti di conversione del capitale accumulato sono gli stessi previsti per l’Inps. |
Cassa Forense, la “casa” degli avvocati
Nel 2021, la professione forense, come tutta la platea dei liberi professionisti, si è dovuta scontrare con una serie di restrizioni che hanno in parte bloccato l’attività lavorativa e in parte hanno interrotto il flusso della domanda di servizi professionali.
Anche l’organizzazione del lavoro si è dovuta adattare a soluzioni che rispettassero le norme di distanziamento, di riduzione della mobilità e di contrasto alla diffusione del contagio. Il contatto a distanza con i clienti, gli scambi con i colleghi e in generale le relazioni di lavoro hanno avuto bisogno di una fase di apprendimento, certamente utile per allargare il raggio d’azione attraverso le piattaforme di comunicazione. Ma, in fin dei conti, la mediazione della tecnologia ha ridotto il valore relazionale e intangibile della prestazione professionale e ha condizionato anche la propensione della domanda alla richiesta di servizi professionali.
Di fronte a questa eccezionale situazione, le compensazioni e le indennità previste dal governo hanno in parte ridotto il disagio economico che ha seguito la caduta libera della domanda e del fatturato. Le centinaia di migliaia di professionisti che hanno avuto accesso al reddito di ultima istanza, lo hanno fatto con la consapevolezza che ciò sarebbe bastato solo a “prendere tempo”, confidando in un rapido ritorno alla normalità.
Buoni i numeri. Nonostante la grave emergenza sanitaria e gli interventi a sostegno degli Iscritti sino al tetto dei limiti posti dalla normativa a cui è soggetta la Cassa Forense, l’impegno profuso dal cda nel garantire la sostenibilità della previdenza degli avvocati nel lungo periodo non è mai venuta meno.
I numeri del bilancio 2020 sono stati positivi anche in un anno così complesso per l’economia mondiale. L’avanzo di esercizio ha superato il miliardo di euro (1.000.077.952) con un rendimento finanziario del portafoglio del 3,03%. Le entrate contributive sono state pari a 1.766 milioni di euro, in crescita rispetto ai 1.693 del 2019. Si è registrato anche un incremento di spesa per le prestazioni previdenziali per circa 986 milioni di euro rispetto agli 872 del 2019.
Tuttavia, con un numero di pensionati (30.113 a febbraio 2022) tendenzialmente in salita, il gli iscritti (256.284 a febbraio 2022) stentano a crescere.
Welfare. Nel 2021, l’assistenza è stato lo strumento attraverso il quale la cassa ha cercato di sostenere la categoria, senza dimenticare l’anticipo per lo stato di 316 milioni di euro per il “reddito di ultima istanza”.
Il comitato dei delegati ha autorizzato l’utilizzazione di tutte le risorse consentite dallo specifico regolamento per far fronte alla situazione. Oltre al pieno utilizzo del budget per l’assistenza, è stato autorizzato l’impiego dei due fondi di riserva (circa 30 milioni di euro).
Gli annullamenti dei fondi di assistenza degli anni precedenti (circa 25 milioni) sono stati destinati non ad avanzo di esercizio, ma al loro reintegro, per sopperire alle richieste delle prestazioni straordinarie Covid 19, conseguenti alla seconda ondata della pandemia.
Sempre più donne. La quota di rappresentanza femminile nella professione forense è fortemente lievitata negli ultimi decenni passando dal 48% del 2018, 56% del 2020. Emerge, inoltre, che in molte regioni del centro-nord il numero di donne avvocato ha già superato il numero dei colleghi uomini.
Avvocati (Cassa Forense) |
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Iscritti |
256.284 |
Pensionati |
30.113 |
Costo contributivo |
Contributo soggettivo: 15% del reddito professionale dichiarato ai fini Irpef, con un massimale di € 106.700 e con un contributo minimo di 2.945 euro; - 3% della parte di reddito professionale eccedente € 106.700 (contributo di solidarietà). Contributo soggettivo “modulare”: dall’1% al 10% del reddito professionale dichiarato ai fini Irpef, con un massimale di 106.700 eueo. Contributo integrativo (ripetibile nei confronti dei clienti): 4% dei corrispettivi assoggettati ad Iva, con un minimo di 437 euro. Non dovuto dal 2018 al 2022. Quota fissa di 81,52 euro per il fondo maternità. |
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Pensione vecchiaia |
70 anni con almeno 35 anni di contribuzione |
Pensione anticipata |
62 anni e 40 di contribuzione (previa cancellazione dall’albo professionale) |
Calcolo pensione |
Metodo retributivo. La base pensionabile è costituita dal reddito medio annuo professionale dichiarato ai fini Irpef dell’intero periodo di iscrizione alla cassa (rivalutato in base all’indice Istat), con esclusione dei peggiori cinque anni. La media dei redditi deve comprendere almeno 30 anni. L'importo annuo della pensione è calcolato applicando al reddito pensionabile un'aliquota di rendimento, per ogni anno di contribuzione: - 1,50% fino a 84.300 euro di reddito pensionabile - 1,20% per la quota eccedente sino al massimale di 99.300 euro. In aggiunta alla pensione di base (metodo reddituale) al compimento dell’età stabilita per la pensione di vecchiaia, è prevista la liquidazione, con il metodo contributivo (analogo a quello previsto per i lavoratori iscritti all’Inps) della “quota modulare”. |