AUMENTA IL REI, SINO A 540 EURO AL MESE PER LE FAMIGLIE PIÙ BISOGNOSE
In attesa dell’ormai famoso “reddito di cittadinanza”, cambiano le regole del Rei (il Reddito d’inclusione), da poco operativo. Parliamo di un assegno mensile, che può spettare sino a un massimo di 18 mesi, destinato alle famiglie con figli minori o inabili, donne in gravidanza o disoccupati over 55. Grazie alla Legge di Bilancio 2018, dal primo luglio il Rei spetterà a tutte le famiglie che hanno i requisiti economici a prescindere dalla composizione del nucleo. E l’importo massimo mensile passerà da 485 a 540 euro. Così, la platea delle 250 mila famiglie che finora ne hanno beneficiato si allargherà a circa 700 mila (poco meno di 2,5 milioni di persone).
Che cos’è. Il Rei è erogato attraverso una carta acquisti (la carta Rei). Come la vecchia Social Card, la carta Rei è emessa da Poste Italiane e consente l’acquisto dei generi di prima necessità e il pagamento delle utenze domestiche. Offre, inoltre, la possibilità di prelevare contanti sino alla metà dell’importo mensile riconosciuto e dà diritto a sconti sugli acquisti nei negozi e nelle farmacie convenzionate e a riduzioni delle bollette di energia elettrica e gas.
In ogni caso, il Rei può essere riconosciuto soltanto alle famiglie che aderiscono a un programma d’inclusione sociale e lavorativa. In pratica, i componenti del nucleo familiare si devono impegnare attivamente per conseguire una qualifica e trovare un impiego, secondo il progetto appositamente predisposto per loro. In caso contrario, viene revocato.
A che spetta. Il Rei spetta alle famiglie:
1) con figli minori o inabili, donne in gravidanza o disoccupati over 55;
2) con un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro; 3) con un patrimonio mobiliare massimo tra i 6mila e i 10mila euro a seconda del numero dei componenti il nucleo;
4) senza imbarcazioni da diporto;
4) senza auto o moto immatricolate nei 24 mesi precedenti la richiesta del sussidio, salvo i veicoli destinati ai disabili.
5) il cui indice Isee (l’Indicatore della situazione socio-economica, che misura “la ricchezza” della famiglia), non supera 6mila euro;
6) il cui indicatore Isee non supera i 3mila euro.
I nuovi importi da luglio. Come detto, in seguito alla Legge di Bilancio 2018 gli importi massimi del Rei (differenti a seconda del numero dei componenti della famiglia) sono stati aumentati. Dal primo luglio il beneficio economico del Rei (su base annua) è pari al valore di 3mila euro moltiplicato:
1) per il parametro della scala di equivalenza (corrispondente alla specifica composizione del nucleo familiare, al netto delle maggiorazioni previste dal decreto Isee);
2) per un parametro pari, in sede di prima applicazione, al 75%.
Il Rei è soggetto, a un tetto massimo di erogazione: l’importo del beneficio non può essere superiore all’ammontare annuo dell’assegno sociale (5.889 euro). L’ultima Legge di Bilancio prevede che l’importo sia incrementato del 10%. Più precisamente, se la famiglia ha:
1) un solo componente può essere pari a un massimo di 187,5 euro mensili;
2) due componenti, il massimo mensile erogabile è pari a 294,38;
3) tre componenti, 382,5 euro mensili;
4) quattro componenti, 461,25 euro;
5) cinque componenti, 534,37;
6) cinque o più componenti, 539,82 euro mensili.
Dal primo luglio 2018, non sarà più richiesto il requisito legato alla composizione del nucleo familiare. In pratica, potranno ottenere il Rei tutte le famiglie che hanno i requisiti patrimoniali e reddituali indicati, anche in mancanza di figli minori o inabili, donne in gravidanza o disoccupati over 55, fermi restando la cittadinanza e la residenza in Italia da almeno due anni.
Lavoro e Naspi. Il Rei è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa, purché non si superi il limite Isee di 6mila euro annui e il limite Isre di 3mila euro. Bisogna comunque comunicare lo svolgimento di attività lavorativa da parte di uno o più componenti del nucleo, attraverso l’apposito modulo Rei- a stessa).
Insieme al Rei, no si possono invece ricevere la Naspi o altri sussidi per la disoccupazione.
Altri sussidi. Qualora un componente della famiglia benefici già di altri trattamenti di assistenza, esclusi quelli non sottoposti alla prova dei mezzi, il valore mensile del Rei viene ridotto in corrispondenza al valore mensile di queste prestazioni. Nel caso, invece, di prestazioni corrisposte in un’unica soluzione, queste sono considerate in ciascuno dei dodici mesi successivi all’erogazione per un dodicesimo del loro valore.
Non sono comprese nel valore mensile dei trattamenti di assistenza che incidono sull’importo del Rei: il pagamento di arretrati; le indennità per i tirocini finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e alla riabilitazione; le riduzioni nella compartecipazione al costo dei servizi, nonché eventuali esenzioni e agevolazioni per il pagamento di tributi; le somme riconosciute come rimborso spese sostenute, i buoni servizio o altri titoli che svolgono la funzione di sostituzione di servizi.
Come si chiede. Il Rei può essere richiesto presso i Comuni e i punti per l’accesso identificati dai Comuni. Per presentare la domanda deve essere utilizzato l’apposito modello predisposto dall’Inps, disponibile anche sul sito dell’Inps e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Una volta ricevuta la domanda, il comune deve comunicare all’Inps, entro 15 giorni, le informazioni contenute nel modulo di domanda. Lo stesso Comune deve poi verificare i requisiti di residenza, comunicandone l’esito non oltre 15 giorni dalla richiesta del Rei.
Successivamente, l’Inps dispone il versamento del beneficio, che decorre dal mese successivo alla presentazione della domanda ed avviene a cadenza mensile.
Gli importi massimi del Reddito d'inclusione
Numero componenti |
Beneficio massimo mensile |
1 |
187,50 € |
2 |
294,38 € |
3 |
382,50 € |
4 |
461,25 € |
5 |
534,37 € |
6 o più |
539,82 € |
Leonardo Comegna