CALCIO, LA GRANDE CRESCITA DEGLI INFORTUNI
Gli infortuni sono sempre più frequenti nel nostro campionato di calcio. E il trend in salita sembra non fermarsi. Uno dei tanti esempi è il numero record di lesioni del crociato da fine luglio a oggi.
Giocatori fermi. Tra i giocatori colpiti, c'è chi non ha potuto neppure iniziare il campionato (il milanista Alessandro Florenzi e l'atalantino Gianluca Scamacca), e chi è stato costretto a fermarsi nelle fasi iniziali della stagione, come Alessandro Circati (Parma), Gleison Bremer (Juventus) e il capitano del Toro Duván Zapata.
Completano il quadro i giovani Mateusz Kowalski (Parma) ed Emirhan İlkhan (Torino), mentre molti altri calciatori di serie A sono stati colpiti da vari tipi di incidenti, come il genoano Ruslan Malinovs'kyj (lussazione articolare e frattura del perone)..
Le squadre di serie A non sono le uniche a soffrire un aumento di infortuni: basti pensare alla rottura del crociato che ha fermato, tra gli altri, il neo-pallone d'oro Rodri (Manchester City), Dani Carvajal (Real Madrid), Marc Bernal (Barcellona), Martin Satriano (Lens) e altri.
Perdite economiche. Se i trend di questa stagione dovessero confermarsi, potrebbe verificarsi una situazione ancora più grave rispetto al 2023/24. Che già ha fatto segnare un numero record per assenze dei giocatori e relativi costi per le società.
Secondo il 2023/24 Men’s European Football Injury Index, indagine effettuata dal broker inglese Howden e giunta alla quarta edizione, la scorsa stagione i cinque principali campionati di calcio (Premier League, Liga, Ligue 1, Bundesliga e Serie A) sono stati letteralmente falcidiati dagli incidenti, con un totale di 4.123 infortuni, un aumento del 4% rispetto alla stagione precedente e un costo complessivo per le società pari a 732,02 milioni di euro (+5%).
Nell'ultimo quadriennio si sono verificati 14.292 infortuni, con una perdita di 2,3 miliardi di euro. Altro che fair play finanziario.
Ogni partita un infortunato. Secondo la ricerca, nel 2023/24 i cinque principali campionati top sono stati colpiti da infortuni ogni 92 minuti di gioco. Il costo medio per le squadre è stato di 172.975 euro a incontro e 1.922 euro al minuto.
La classifica è guidata dai tedeschi del Darmstadt (uno ogni 33 minuti), mentre il Tolosa (Ligue 1) è in coda alla graduatoria (uno ogni 338 minuti).
Giovani nel mirino. Particolarmente colpiti gli under 21, che registrano un aumento particolarmente pronunciato. Nel 2023/24, i giovani della Premier League sono stati costretti a fermarsi per infortunio in media ogni 44 giorni (+187% rispetto al 2020/21), mentre i ragazzi che giocano in serie A hanno registrato un assenza dal terreno di gioco pari a 35,16 giorni.
Serie A. In serie A si è verificato un forte aumento di incidenti nel 2021/22; poi la crescita si è stabilizzata. Un trend, questo, che ha coinvolto tutte le squadre a parte Fiorentina e Sassuolo. A subire più infortuni rispetto alla media sono state Milan, Inter, Juventus, Roma e Torino, che proprio a causa dei giocatori indisponibili non ha agganciato la qualificazione alle coppe europee..
Lo scorso campionato, la media dei sinistri si è attestata a 33, con Napoli e Milan appaiati a quota 50; a seguire, la Juventus con 45, ma 26 in meno rispetto alla stagione precedente (l'anno scorso, i bianconeri non partecipavano alle competizioni continentali).
Il Cagliari si è assicurato la permanenza in serie A nonostante abbia subito il maggior numero di infortuni (32) tra le ultime cinque, a pari merito con la retrocessa Salernitana.
Il Verona, infine, ha sostenuto le spese più basse (0,8 milioni di euro).
Il graduale aumento di partite giocate è sul banco degli imputati - anche se, come già accennato, non tutte le squadre leader negli infortuni hanno partecipato alle coppe europee. Resta da capire che cosa accadrà quest'anno, con il forte aumento di partite tra Champions League allargata e Campionato del mondo per club.