CONGEDI PARENTALI, NEL 2024 RADDOPPIANO
Aumentano dal 30% al 60% della retribuzione le indennità di congedo parentale, riferite alla mensilità aggiuntiva da ricevere entro il sesto anno di vita del figlio. Lo fa presente l’Inps con la circolare n.57/2024 in cui riporta la riforma della normativa (compresa nell’ultima legge di Bilancio) per sostenere maternità e paternità.
Aggiornato il testo unico. La manovra economica 2024, per il momento riferita alle sole nascite di quest’anno, raddoppia le indennità previste dal testo unico del 2001 (decreto legislativo 151).
Inoltre, soltanto per il 2024, l'aggiunta di un mese per l’indennità di congedo parentale è pari all’80% della retribuzione (invece del 60%).
Alternativa tra i genitori. La norma è applicata ai dipendenti del settore privato che terminano il congedo di maternità o di paternità dopo il 31 dicembre 2023.
Per i dipendenti del settore pubblico, a riconoscere il diritto al congedo e a erogare il trattamento economico è la pubblica amministrazione con cui intercorre il rapporto di lavoro, secondo le indicazioni fornite dalla stessa Pa.
I destinatari. La nuova normativa ha modificato solo l'articolo 34 del decreto legislativo 151/2001. Per questo motivo, l'aumento dell’indennità riguarda soltanto i dipendenti.
Restano quindi escluse tutte le altre categorie, cioè gli autonomi e gli iscritti alla gestione separata. Di conseguenza, se un genitore è lavoratore dipendente e l’altro genitore non lo è, l’ulteriore mese di congedo parentale indennizzato al 60% della retribuzione (80% solo per il 2024) spetta solo al primo.