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LA SCATOLA NERA NON PIACE PIÙ

La scatola nera era stata salutata come un mezzo per risparmiare sui premi assicurativi, beneficio che sembrava giustificare il disagio psicologico di vedersi monitorati durante la guida.

Evidentemente, però, le riduzioni previste dalle blackbox sono state giudicate troppo basse, a fronte di una contropartita che avrebbe necessitato di sconti ben maggiori. Anzi: le deduzioni prospettate ai primordi di questa tecnologia (già allora erano giudicate insufficienti) sono persino calate. E di molto.

E così, gli iniziali entusiasmi si sono gradualmente raffreddati. Della serie. se voi mi monitorate, mi dovete offriee uno sconto corposo. Altrimenti, niente scatola nera.

E così è stato. Secondo una ricerca di Segugio.it, dopo un primo periodo di successo, la diffusione delle blackbox è calata del 9,5%, passando dal 20% della prima metà del 2018 al 18,1% dello stesso periodo del 2024. Questi dati, afferma Emanuele Anzaghi, vicepresidente della società di comparazione tariffe, “rivelano che a fronte di un risparmio più contenuto rispetto al passato, i consumatori sono meno disposti a installare il dispositivo satellitare sulla propria auto”.

 

Meno sconti. Secondo Segugio, il risparmio medio nel primo semestre 2024 si è attestato sui 65,90 euro, molto inferiore rispetto ai 123,30 dello stesso periodo del 2024.

Persino al sud, dove i premi sono più alti (e, di conseguenza, le somme risparmiate risultano più elevate), il crollo degli sconti ha del clamoroso: il risparmio medio passa infatti dai 338,70 della prima metà del 2018 ai 197,30 dello stesso periodo del 2024.

 

La diffusione sul territorio. Nel meridione la scatola nera è comunque più diffusa: i premi sono più cari e, a parità di percentuali, le riduzioni sono di conseguenza più alte. In testa c'è infatti la Campania, caratterizzata dalle tariffe più elevate, dove la blackbox è installata sul 45% delle auto; seguono Calabria (29,3%), Puglia (28,1%) e Sicilia (25,9%).

Al nord, dove i prezzi sono più bassi, la diffusione delle scatole nere è marginale: si va dal Trentino-Alto Adige con il 3,8%, a Friuli-Venezia Giulia (6,9%), Valle d’Aosta (8,3%) e Veneto (8,5%).