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PENSIONI 2023, LA RISCOSSA DEI NATI NEGLI ANNI SESSANTA

Il 2023 sarà l’anno utile per conquistare la pensione da parte dei nati nel 1956, che raggiungeranno i 67 anni e potranno lasciare il lavoro con l'assegno di vecchiaia, a condizione che abbiano accumulato 20 anni di contributi.

Tuttavia, non solo loro avranno la possibilità di ritirarsi dal lavoro: secondo le condizioni e dei casi, potranno arrivare alla pensione anche i nati nel decennio che arriva ai primi anni Sessanta, fino al 1967.

I nati negli anni Sessanta. Vediamolo più nel dettaglio. Nel 2023 potranno raggiungere la pensione anticipata (l’ex anzianità) anche i nati nel biennio 1962-1963 (o nel 1963-1964 se donne) - sempre che abbiano cominciato a lavorare a 18 anni o prima. Per loro, infatti, l'assegno si ottiene a prescindere dall’età, con 41 o 42 anni e dieci mesi di contributi, a seconda del genere.

 

Gli altri canali. Ma i nati fra il 1960 e il 1964, in realtà, hanno a disposizione anche altri canali più flessibili e agevoli. I primi arriveranno a 63 anni, che è la soglia di accesso all’Ape sociale, prorogata per un altro anno. Certamente, dovranno rientrare in una delle categorie disagiate: disoccupati, impegnati nell'assistenza a familiari disabili, persone con invalidità pari almeno al 74% e chi, con 36 anni di contributi, svolge lavori gravosi.

I nati nel 1961 invece raggiungono il requisito dell’età dei 62 anni (con 41 di contributi) per Quota 103, che scatta il 1 gennaio prossimo. Nel 2023, i nati nel 1961-1962 potranno andare in pensione in anticipo, a 61 anni e sette mesi di età, se rientrano nelle categorie dei lavoratori che hanno svolto attività usuranti o lavoro notturno.

Discorso a parte per Opzione donna. Se sarà confermata la soglia dei 60 anni (come pare molto probabile), potranno lasciare il lavoro le nate fino al 1962, a condizione che rientrino nelle tre categorie ipotizzate (caregiver, disoccupate, invalide). Consapevoli che il loro assegno Inps sarà calcolato interamente con il sistema contributivo, più penalizzante di quello retributivo.

Potranno, infine, avere una chance anche i nati tra il 1965 e il 1967 con almeno 41 anni di contributi e un anno di lavoro durante la minore età. Se, dunque, hanno cominciato a lavorare tra il 1980 e il 1982, intorno ai 14-15 anni, e se rientrano in una delle categorie disagiate.