PENSIONI, VIA LIBERA ALLA NONA SALVAGUARDIA DEGLI ESODATI
La storia spesso si ripete. Torna, infatti, la salvaguardia pensionistica in favore dei lavoratori #esodati, coloro cioè dal primo gennaio 2012 sono rimasti senza pensione a causa dell'innalzamento dell’età pensionabile previsto con la riforma Fornero. Il “ripescaggio “è previsto da un emendamento, approvato dalla commissione Bilancio della Camera alla Legge di bilancio per il 2021. Il beneficio si rivolge a un massimo di 2.400 persone che avrebbero maturato la decorrenza del trattamento pensionistico (calcolato con le regole previgenti alla Fornero) entro il 6 gennaio 2022. Il problema degli #esodati non sarebbe però completamente risolto da questa salvaguardia: altri circa 3.600 mila lavoratori ne sarebbero esclusi. Ma vediamo meglio i profili della tutela.
Autorizzati alla contribuzione volontaria. Si tratta dei soggetti in possesso di autorizzazione ai versamenti volontari precedente al 4 dicembre 2011, con almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile al 6 dicembre 2011, anche se hanno svolto, successivamente al 4 dicembre 2011, qualsiasi attività, non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Parliamo, in sostanza, di persone in possesso di autorizzazione ai versamenti volontari antecedente alla data del 4 dicembre 2011, anche se non hanno un contributo volontario accreditato o accreditabile al 6 dicembre 2011. A condizione, però, che abbiano almeno un contributo accreditato derivante da effettiva attività lavorativa nel periodo compreso tra il primo gennaio 2007 e il 30 novembre 2013, e che per quest’ultima data non svolgano attività lavorativa riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Cessati dal servizio. Vi figurano i lavoratori il cui rapporto di lavoro si è risolto entro il 30 giugno 2012 in ragione di accordi individuali, oppure in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo stipulati entro il 31 dicembre 2011 dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale. Questo anche se dopo il 30 giugno 2012 hanno svolto qualsiasi attività non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Lavoratori in congedo straordinario. Si tratta dei lavoratori che nel corso del 2011 erano in congedo straordinario, continuativo o frazionato, non superiore a due anni, per assistere figli con disabilità grave.
Lavoratori a tempo determinato. Riguarda i lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato cessati dal lavoro tra il primo gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, non rioccupati a tempo indeterminato. Sono esclusi i lavoratori del settore agricolo e dei lavoratori con qualifica di stagionali.
Domande. Gli interessati devono avanzare apposita istanza, da effettuare a pena di decadenza entro il 2 marzo 2021 attenendosi alle specifiche procedure previste nei precedenti provvedimenti in materia. Gli autorizzati ai versamenti volontari dovranno produrre istanza direttamente all'Inps: tutti gli altri, invece, alle direzioni territoriali del lavoro, secondo le modalità da apposita circolare ministeriale.
L’emendamento alla Legge di Bilancio viene giudicato positivamente dall’Unione Comitati #esodati. “Gli esodati apprezzano grandemente questo primo passo che ha rotto il ghiaccio su un tema che è stato tralasciato per troppi anni”, sottolinea Elisabetta Rombolà, portavoce dell’Unione, “crea le condizioni per raggiungere presto la soluzione anche per coloro che purtroppo ancora restano senza salvaguardia”.
“Secondo le stime degli stessi esodati, il numero degli interessati alla nona salvaguardia sarebbe pari a circa 6.000 ex lavoratori”, sostiene invece Gabriella Stojan, del gruppo Facebook https://www.facebook.com/groups/COM6.000ESODATIESCLUSI, “anche in questo caso, pur con la novità nella Legge di Bilancio, si tratta di una copertura parziale che ancora non riesce a chiudere uno dei capitoli più incresciosi delle riforma Fornero".