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PROFESSIONISTI: VIA LIBERA DELL’INPS ALLE DOMANDE PER IL CUMULO

Via libera alla lavorazione delle prime 500 domande pervenute all'Inps, da parte di liberi professionisti con carriere frammentate, che hanno chiesto di avvalersi del cosiddetto “cumulo gratuito”. Lo dice l’Inps in un comunicato stampa, in cui spiega che  ciò è avvenuto grazie all’intesa raggiunta fra l’Istituto pubblico e l'Adepp (l'associazione che raggruppa le Casse di previdenza private), che per il momento hanno lasciato cadere la disputa sull’attribuzione dei costi gestionali delle pratiche, cioèl preteso pagamento da parte dell’Inps di 65 euro per le spese di istruttoria. Quest’ultimo nodo verrà sciolto in separata sede dopo un monitoraggio di 90 giorni. 

Casse aderenti. Come si legge nel comunicato, sono in piena operatività gli accordi sottoscritti con Enpam (medici e odontoiatri), Inarcassa (ingegneri e architetti liberi professionisti), Enpapi (ente di previdenza della professione infermieristica), Enpaf (farmacisti), Enpav (veterinari), Enpap (psicologi), Eppi (periti industriali), Cipag (geometri), Inpgi (giornalisti), Cassa forense (avvocati) e Cnpr (ragionieri).

Il quadro si va completando, sostiene l’Inps, dal momento che viene così coperto oltre l'80% della platea potenzialmente interessata. Alla sigla della convenzione mancano ancora la Cnpadc (dottori commercialisti), l'Enpab (biologi), l'Enpacl (consulenti del lavoro), Enpaia (agrotecnici e periti agrari), e l'Epap (la cassa pluricategoriale che comprende i chimici, geologi, attuari e dottori agronomi e forestali. Per i quali l'Istituto di previdenza auspica una veloce adesione. 

Di cosa parliamo. Si tratta praticamente della riedizione del “cumulo contributivo” già operativo dal 2013, introdotto dalla legge di Stabilità di quell’anno, e di cui potevano fruire tutti i lavoratori: dipendenti e autonomi, compresi gli iscritti alla Gestione separata Inps, con l’unica eccezione dei professionisti iscritti alle Casse private. In sostanza, la Legge di Bilancio 2017 non ha fatto altro che allargare il raggio d’azione sulla materia, consentendo anche ai liberi professionisti di sommare i contributi versati in diverse gestioni, per  sfruttare l’intero patrimonio contributivo, senza mettere mano al portafogli con la ricongiunzione, o aspettare l’apertura della cosiddetta “finestra mobile” di 19 mesi prevista per la totalizzazione.

Oltre ad ammettere al beneficio pure i liberi professionisti, la nuova normativa presenta un’altra importante novità: la possibilità di utilizzare il cumulo, anche in caso di pensione anticipata (e non solo quella di vecchiaia, come previsto in precedenza) al raggiungimento dei previsti requisiti stabiliti dalla riforma Fornero, ossia 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne nel triennio 2016-2018 (43 anni e 3 mesi  e 42 anni e 3 mesi nel 2019-2020).

Due diversi calcoli.  Dal momento che, secondo l’Inps, la norma non stabilisce cosa si deve fare in caso di requisiti anagrafici diversi, in accordo con l’Adepp è stata individuata una soluzione cosiddetta pro-rata, simile a quella utilizzata per la totalizzazione dei periodi lavorati all’estero, in regime di convenzione. In altre parole, si dà la possibilità di utilizzare immediatamente il cumulo per il diritto alla pensione.
Per quanto riguarda invece l'importo del vitalizio, l'Inps versa (subito) la quota di sua competenza mentre quella correlata ai contributi versati alla Cassa professionale sarà pagata al raggiungimento dei relativi requisiti. Un esempio per capirci. Un lavoratore con 25 anni di lavoro dipendente e 18 anni da professionista, potrà ottenere il pagamento immediato della quota di pensione Inps, avendo totalizzato oltre 42 anni e 10 mesi tra le due gestioni. Mentre per la liquidazione della quota di pensione nella gestione professionale dovrà attendere il raggiungimento dei requisiti stabiliti dalla sua Cassa.

www.inps.it

Leonardo Comegna