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Anche se all’apparenza sembrano tutte uguali, in realtà, se si legge attentamente il fascicolo informativo, che dev’essere consegnato dall’intermediario prima della sottoscrizione del contratto, le polizze Cpi rivelano non poche differenze. Alcune delle differenze da tenere in considerazione riguardano:
1) il livello di commissioni percepite dall’intermediario (cioè quanto ci guadagna chi ti sta proponendo l’assicurazione): il livello commissionale per questo tipo di polizze può essere molto elevato e arrivare fino a oltre l’80% del premio pagato. Queste commissioni concorrono alla determinazione del premio pagato dal cliente, quindi commissioni contenute si traducono sicuramente in un risparmio.
Altri punti da verificare con attenzione prima di acquistare il prodotto riguardano le garanzie accessorie, dal punto di vista di:
2) accessibilità alle garanzie stesse ( inabilità temporanea totale, perdita d’impiego e ricovero ospedaliero): spesso chi sottoscrive una polizza Cpi è convinto di avere contemporaneamente tutte e tre le garanzie, e quest’errata convinzione è una delle principali cause dei rifiuti d’indennizzo da parte delle compagnie d’assicurazione. Le garanzie accessorie sono accessibili unicamente in funzione della condizione professionale dell’assicurato (libero professionista o autonomo, dipendente pubblico, dipendente privato o non lavoratore) quindi è necessario accertarsi del tipo di garanzia cui si ha diritto in funzione della propria condizione lavorativa, in modo da evitare sorprese nel momento in cui si abbia la necessità di usufruire della relativa copertura.
3) durata del contratto: fare molta attenzione a che la durata del contratto di polizza sia equivalente a quella del mutuo. Spesso accade infatti che gli intermediari propongano contratti Cpi di cinque o dieci anni di durata anche a fronte di mutui di venti o trenta. Quest’approccio serve a contenere i costi in caso di polizze a premio unico anticipato, che spesso sono sovraccaricate di commissioni e costi. Per la vostra tranquillità chiedete sempre un piano assicurativo con premio periodico annuale che vi garantisca fino al termine del piano di ammortamento.
4) durata garanzie accessorie: un grosso limite di quasi tutte le polizze Cpi presenti sul mercato è la validità delle garanzie accessorie, che sono spesso vincolate in maniera non modificabile e non prorogabile a cinque o dieci anni di durata. Ne consegue che un cliente che sottoscrive un mutuo di trent’anni, crede di avere le coperture accessorie attive per tutta la durata del finanziamento mentre dopo soli cinque o dieci, a seconda della polizza, proprio nel momento di maggiore necessità potrebbe ritrovarsi privo della copertura senza saperlo. In generale è meglio fare attenzione alla durata delle coperture anche vita.